Ebbene sì, abbiamo deciso di utilizzare questo blog ormai decrepito solo per affrontare questioni veramente importanti, come ad esempio i rigassificatori offshore, la crisi mediorientale o l’uso corretto del wok nella cottura a vapore.
E quindi oggi vi parliamo di “La preziosa anima di Fausto”.
Chi è Fausto? – direte voi – e perché la sua anima è preziosa? – aggiungerete – e perché il wok deve essere stagionato prima del suo utilizzo? – adesso avete rotto il cazzo, ascoltate e zitti.
“La preziosa anima di Fausto” è il titolo dell’ultima fatica del duo Zucconi-Fraternali, che con le rispettive produzioni, la Coma Film e la Zuip Film, hanno dato vita a questo gioiello della cinematografia. Sì, perché di un vero e proprio gioiello si tratta.
Di questi giovanotti – e di tutta la combriccola che gravita loro attorno – avevamo già parlato sulle pagine di questo blog, e abbiamo anche avuto modo di conoscerli in ciccia e di constatare così quanta sana follia alberghi nelle loro menti. La visione di “Fausto” non ha fatto altro che confermare le nostre impressioni e fomentare la passione che noi Licaoni tutti nutriamo nei loro confronti.
Ma veniamo al nocciolo. Il corto narra le vicissitudini di un uomo, Fausto, alle prese con un incalzante Mefistofele che tenta con ogni mezzo di aggiudicarsi la sua anima. Ma l’essere umano, si sa, è pieno di risorse, e l’anima non è mica una cosetta da nulla da svendere in quattro e quattr’otto. Riuscirà Fausto a resistere alle lusinghe del Maligno?
Dalla sinossi sembrerebbe il classico teen-movie, ma così non è. E numerosi sono i pregi di questo corto. Una storia ben scritta, quadrata, vibrante di un umorismo non convenzionale, ricercato e particolarissimo. Un’interpretazione misurata ed essenziale, quasi cronometrata nel centellinare le stoccate comiche (un plauso, dunque, ad Astutillo Smeriglia e Riccardo Cuorleggero, nonché a uno strepitoso Andrea Goi nella parte del domestico). Una realizzazione curatissima sotto ogni aspetto, dalla fotografia di stampo quasi espressionista al commento musicale. Le scenografie sono perfette. Le inquadrature calibratissime. Anche il catering sul set deve essere stato da leccarsi i baffi. Insomma, a noi è piaciuto parecchio. Ma cerchiamo di argomentare.
Questo corto ci fa ridere perché ci sono pochissimi dialoghi. E questo non per la nostra proverbiale soglia di attenzione particolarmente bassa. Ci piace che la comicità sia visiva, di immagine, d’azione. Niente battute eccessivamente dialogate o spiegate, ma un susseguirsi di inquadrature che creano il flusso comico; microsequenze in cui, con pochissimi accenni, viene creata la premessa comica, si assiste allo svolgimento e si ride per il capovolgimento finale. Spesso senza neanche una parola, ma con un sapiente uso degli effetti sonori e con l’unico contrappunto dell’onnipresente musica di commento (a opera di Stefano Galeone, eseguita da Enrico Benassi). Le poche frasi presenti sono spesso pronunciate al contrario e diventano a loro volta elementi sonori capaci di fornire spunti comici: “on” (a proposito, fate caso al labiale di Riccardo Cuorleggero/Mefistofele).
Questa “asciuttezza” dei dialoghi si riflette anche negli altri elementi del lavoro: a partire dalla recitazione, come dicevamo, assolutamente misurata e sottotono, fino ad arrivare alla vera e propria anima di Fausto: il montaggio. Senza mai sprecare un fotogramma, il susseguirsi delle inquadrature ci conduce all’interno del mondo Coma/Zuip; un mondo fatto di comicità rarefatta e raffinata, spesso sospesa, ma capace di impennate improvvise tanto da sfociare in un’imprevedibile (quanto credibile) scena action.
Il Comico che emerge dal corto lavora a più livelli: da un lato abbiamo quello semplice e immediato delle situazioni paradossali, delle gag fulminanti, quasi da comiche di Buster Keaton (vedi la sequenza del pentolino d’acqua bollente). Dall’altra c’è la sottile ironia che evidentemente risiede nell’occhio di chi ci sta raccontando la storia di Fausto. Ogni inquadratura, ogni dettaglio, anche il più apparentemente insignificante, va a incastonarsi in un mosaico calibratissimo che manifesta tutto il suo sarcasmo solo guardandolo e riguardandolo.
La comicità dei lavori Coma/Zuip è una comicità sfaccettata, ricca di sfumature, che necessita di essere metabolizzata.
Una forte identità stilistica (raffinata sintesi di quanto maturato con i precedenti lavori), nonsense allo stato puro, follia, sarcasmo, metal e riscoperta delle nostre radici cristiane. Tutto in un solo corto. Ed è per questo che ve lo caldeggiamo fortemente, senza dirvi nient’altro ché non vogliamo rovinarvi la sorpresa.
E con “Fausto” inauguriamo il nuovo tag di questo blog, “solocosebelle”, per parlare di tutto ciò che ci piace e che ottiene, dopo analisi accurata e circostanziata, l’esclusivo marchio di qualità dei Licaoni.
Un’ultima cosa: Fausto lo trovate qui. Scaricabile gratuitamente.
La preziosa anima di Fausto
Scritto e diretto da
Filippo Fraternali e Antonio Zucconi
Musiche Stefano Galeone
eseguite da Enrico Benassi
Interpreti
Fausto Astutillo Smeriglia
Mefistofele Riccardo Cuorleggero
Domestico Andrea Goi
Infante Giulia Battaglione
Lucifero Eugenia Pedrazzini
Montaggio Antonio Zucconi
Riprese Micol Bolzonella
Katia Ferri
Purtroppo sono state tagliate tutte le scene in cui leggo Dante, se no a quest’ora Martin Scorsese sarebbe qui ad allacciarmi le scarpe.
peccato che nella vita siano elementi simpatici come un gatto attaccato ai coglioni.
Suvvia, che problema c’è? Qui si disquisisce di idee e di arte, mica delle persone che ci stanno dietro… d’altra parte anche Kubrick era notoriamente un rompiballe. Oppure Allen, che ha questa passione per le sue figliastre cinesi. Spielberg è risaputo che se ti capita in casa ti intasa il cesso. Come vedi ognuno ha le sue.
Tu ad esempio sei un vigliacchetto che lascia commenti anonimi sui blog: ecco noi a quelli come te gli auguriamo di reincarnarsi nel maggiordomo di Kubrick. Oppure nella figlioccia cinese di Woody Allen. Oppure nel cesso dei Licaoni.
o come mai si difendono così a spada tratta? paragonarsi a tali maestri mi sembra un pò eccessivo non credete? ma d’altra parte basta parlare un pò con voi Coma per capire che vi sentite molto al di sopra degli altri.
Coglioni.
Marco.
Fotografia di stampo quasi espressionista????…
A Lica! Ve ce sta prendendo parecchio male…
…tornate alla ribalta voi invece di postare roba miserrima di altri!
Ele.
Troll! TROLL! TROOOOLLLLL!!!!
E comunque stiamo per tornare alla ribalta con un mockumentary sulla vita e le opere di Comafilm… abbiamo richiesto Renato Scamarcio per la parte di Smeriglia.
ah ah ah.
Ma siete diventati così simpatici, voi Licaoni?
…
Marco.
certo che le cose stanno davvero precipitando… questo blog è sempre stato uno dei miei preferiti. ora lo odio. sembra di assistere ad un reality con tutti questi deficienti che si punzecchiano. ma andate in culo.
Marco-Ele-Anonimo:
Tutto a posto? Stai scrivendo un sacco di commenti interessanti e avvincenti…
Ne vogliamo parlare?
ih ih ih
Bellissima segnalazione. Mi sono permesso di riportarla anch’io.
Ciao
KZO
A KinemaZO’, che fai? Ti fai bello con le recensioni degli altri??
Tsk tsk, che roba… non ci sono più i critici di un tempo.
Avete modo di mettermi in contatto con gli autori? Sto facendo una tesi su i festival ed i cortometraggi indipendenti nolow-budget e mi sarebbe molto utile poter parlare con i registi per affrontare in maniera più dettagliata l’analisi critica. Grazie
(avevo messo l’email al posto del blog, ma non l’ha segnalata?) Sono lo stesso del commento #13 e la mia email è
just.mro@hotmail.it
Grazie ancora
Perchè avete reso il video su youtube privato?
Non è nostro il video! E’ della Comafilm